Non si trova lavoro? Basta cambiare prospettiva

  • 2 anni fa
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Quotidianamente, nei colloqui di lavoro in agenzia, incontro ragazze e ragazzi laureati, specializzati, con master e dottorati, che si affacciano spaesati al mondo del lavoro. Sono generazioni preparatissime a formule e teorie, ma che non hanno nessun contatto con la realtà e ovviamente non è colpa loro.

Viviamo nell’era dell’iper-specializzazione. Ogni nuovo fenomeno o evento viene subito etichettato, imbrigliato in categorie preconfezionate e studiato da una qualche nuova figura professionale che ne valuta le implicazioni psicologiche, economiche e sociali. L’università e tutto il sistema formativo non fa che seguire, con molto ritardo a dire il vero, queste dinamiche e sforna corsi di specializzazione a non finire.

Eppure questo sistema, virtuoso nelle intenzioni, genera continuamente eserciti di disoccupati.

Il titolo di studio è uno strumento per iniziare, non è un destino già scritto!

Digerito il fatto che la formazione deve essere continua, perché il mondo è sempre più complesso e veloce di qualsiasi master universitario, tutti iniziamo a familiarizzare con il concetto che un percorso di studi ti fornisce le competenze per poterti orientare correttamente nel mondo del lavoro, o meglio in un ambito lavorativo specifico. Poi, però, il percorso di carriera devi costruirtelo da solo.

Della serie: hai voluto la bicicletta, sei anche disposto a pedalare, ma per andare dove?

Qui entra in gioco l’intelligenza, quella vera, non quella che si misura solo sui libri; ovvero la capacità di comprendere, imparare e trovare soluzioni a problemi reali, nuovi o comunque senza una soluzione preconfezionata.

Così è grande la sorpresa, soprattutto dei soggetti coinvolti, nello scoprire che un ingegnere, un architetto, un geometra, un commerciale si rivelano sul campo dei grandi agenti immobiliari. Questo accade perché le loro competenze, le conoscenze, l’attitudine, in una parola la loro intelligenza, già esperta nel settore, si adatta perfettamente alle dinamiche e alle regole del mercato immobiliare.

Si tratta di guardare il mondo del lavoro un po’ più da lontano. Come in Google Maps: se fai lo zoom al massimo vedi solo una strada e ti sembra di non avere altra scelta, ma se ti allontani un po’ ti accorgi che le strade sono tante, e non per forza quella che avevi individuato tu è la migliore per giungere a destinazione.

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